Bioedilizia

Glossario delle Vernici

In questo articolo parliamo di tempere, pitture, vernici e smalti e tutte le loro principali caratteristiche.

Vernici da esterno

In questo articolo parleremo di:

    Per molti l’arrivo della primavera è il momento anche di ripensare agli spazi interni della propria casa, soprattutto per quel che riguarda le decorazioni delle pareti! Scegliere colori e vernici è sicuramente un momento emozionante per molti, ma è un’operazione delicata che può compromettere la vivibilità dei propri spazi. Per questo, sapere bene cosa acquistare è molto importante. Ecco, quindi, la nostra guida sul glossario delle vernici, così da poter fare le proprie scelte in tutta tranquillità.

    In questo articolo parleremo di:

    Tempere, pitture, vernici e smalti

    La prima questione su cui fare chiarezze è proprio sui tanti termini utilizzati nel settore e che possono generare confusione. Iniziamo subito a dire che tempera, pittura e vernice sono in realtà sinonimi e le differenze tra loro sono minime e legate soprattutto alla qualità degli stessi. Come tempera, infatti, si indicano i prodotti di fascia bassa, pitture quelli di fascia media e vernice di fascia alta; tuttavia, questa è un’indicazione molto generica e spesso i termini si sovrappongono. A questa classificazione si aggiungono anche gli smalti, una tipologia di vernice utilizzata per le finiture e per la protezione dei materiali. Uno smalto è più denso e spesso rispetto alle vernici che si utilizzano per le pareti, ed è molto apprezzato per il suo aspetto estetico finale, che può essere lucido, satinato e opaco.

    Le caratteristiche della vernice

    A prescindere dal nome, tutte le pitture sono valutabili in base ad alcuni parametri, molto importanti per capire quando la vernice è adatta in un contesto anziché in un altro. Capita molto spesso, infatti, soprattutto nel fai da te, che siano acquistati prodotti non adatti al luogo dove saranno utilizzati, il che è alla base di molti problemi tipici delle superfici dei muri.

    Detto questo, le principali caratteristiche della vernice sono:

    • Lavabilità
    • Capacità di copertura
    • Resa
    • Salubrità

    Vi sono poi altre caratteristiche (come ad esempio la traspirabilità), che sono specifiche di una classe di pitture e non si applicano per tutti.

    Cosa significa pittura lavabile?

    Partiamo dalla caratteristica forse più nota e più equivocata tra quelle principali delle vernici, ovvero la lavabilità. Essa indica la capacità di una pittura di resistere alla pulitura senza sciogliersi e rovinarsi. Una pittura lavabile è quindi una vernice capace di resistere allo strofinare di spugna, spazzola e acqua per la pulizia di macchie, polvere e altro, mantenendo inalterato il suo aspetto. Fatto chiarezza su questo, va da sé che una vernice lavabile non è una vernice che lava via facilmente con uno spruzzo d’acqua, ma anzi la sua rimozione è molto complicata. Ogni vernice, tuttavia, ha una sua capacità di resistenza alla pulizia, e questo è segnata sulla confezione con un valore che va da una scala da 1 a 5, dove 1 indica il massimo grado di resistenza e 5 il minore. Questo valore è stabilito da un test di laboratorio, in cui un macchinario apposito spazzola la superficie verniciata, e dopo un numero prestabilito di ciclo si calcolano quanti micron di pittura sono stati asportati dal lavaggio. Minor è la misura, maggiore è la prestazione.

    Quando utilizzare una vernice lavabile?

    La domanda sorge spontanea:_ quando utilizzare una vernice lavabile?_ Uno potrebbe essere tentato di cercare una pittura col massimo punteggio di lavabilità per tutte le situazioni possibili, ma anche qui è necessario valutare caso per caso. In camere dove le pareti possono sporcarsi e bagnarsi molto, allora è una buona idea utilizzare vernici dalla forte lavabilità; al contrario, dove si prevede poco passaggio oppure un continuo cambio di colori, una vernice facilmente rimuovibile è una soluzione preferibile. Il consiglio è quello di valutare sempre prima in base alle proprie esigenze.

    Cosa intendiamo per vernice coprente?

    Molto meno equivoca è la definizione di vernice coprente. Essa indica la capacità di una pittura di coprire la superficie sottostante con una o più stesure. È indicata con una scala che va da 1 a 3 e, anche in questo caso, il valore 1 indica le vernici dal più alto valore, mentre il 3 quello minore. Va da sé, quindi, che una pittura dall’alto valore coprente richieda meno pennellate per coprire il fondo, al contrario di quella di basso valore. È necessario, tuttavia, fare una puntualizzazione. La capacità di coprire di una pittura si intende sempre su fondo chiaro, o comunque su un colore non particolarmente denso di pigmentazione. Su fondi molto scuri, invece, è scontato che si debba comunque passare una mano di bianco prima di stendere la vernice coprente, oppure che bisogna passare più strati per avere un risultato ottimale.

    Cosa è la resa di una vernice?

    Analizziamo ora una caratteristica molto poco considerata in fase di scelta, eppure estremamente importante: la resa di una vernice. Quando parliamo di resa intendiamo la quantità di pittura necessaria a coprire un metro quadro di parete; va da sé che, più è alta la resa e meno quantità di vernice è necessaria per un risultato ottimale. La resa non è indicata secondo parametri prestabiliti, ma sono dati tecnici resi disponibili dalle aziende produttrici e per conoscerli è importante quindi leggere le schede tecniche. Conoscere la resa di una vernice è molto importante per effettuare una scelta consapevole anche dal punto di vista economico. Molte tempere economiche, infatti, hanno il costo nascosto di avere rese molto scarse e, quindi, necessitano l’acquisto di più barili di prodotti per avere un risultato bello esteticamente; al contrario, vernici più costose sono anche molto produttive, per cui spesso basta un solo bidone per completare al meglio il lavoro. Per questo, prima di valutare il prezzo di una vernice, sarebbe molto importante calcolare la sua resa.

    La salubrità di una vernice

    Ancora meno considerata è la salubrità di una vernice, ovvero quando questa è sana e poco pericolosa per gli esseri umani. La maggioranza delle pitture, infatti, sono di origine chimica (vi sono però notevoli eccezioni come le vernici della forlivese Oikos), realizzate con numerosi solventi e altri agenti. All’apertura del contenitore e nei giorni successivi della stesura, molte vernici rilasciano microsostanze che possono essere molto pericolose per la salute, specie per soggetti a rischio quali bambini o persone con problemi respiratori. Esiste una certificazione di un ente privato francese che calcola il grado di salubrità di ogni singola vernice. Non è una certificazione obbligatoria per la vendita in Italia (anche se le leggi europee sono molto stringenti sulla sicurezza dei prodotti), tuttavia molte aziende produttrici sottopongono i loro prodotti a questo controllo, per poter indicare che le proprie pitture sono tutte senza rischi per la salute.

    Con questo si chiude il nostro viaggio alla scoperta dei principali termini riferite alle vernici.